Tratto da moorpgitalia... una intervista al ceo di BigPoint (lo stesso di Battlestar Galactica on line) che afferma di essere sicuro che SW old Rep con un modello di abonamento classico mensile sarebbe un gioco fallimentare...
Sembra una butade... ma forse sotto sotto ... che abbia ragione lui?
certo che anche Champion's online e Star Trek stanno per andare in direzione del Free con microtransazioni.
Allo stato Sw Old rep ha bruciato 100M di dollari e spero che per la fretta di farlo usicre per rifarsi dei dindini spesi non sfornino una beta alla warhammer maniera.
Sospetto non proprio campato in aria vedendo il comparto visivo.
Eccovi l'articolo:
In questi giorni il CEO di BigPoint, il signor Heiko Hubertz, pare averne detta una che ha scatenato una bella polemica fra EA e il colosso distributivo tedesco. In diretta dalla London Games Conference, infatti, ha dichiarato che se SWTOR adottasse, visto lo spropositato budget di sviluppo sopra i 100 milioni di dollari, un modello di business a sottoscrizione fallirebbe miseramente.
"E' un gioco online per milioni di persone" ha detto Hubertz, "e senza le micro-transazioni non si capisce come possa rientrare dell'investimento fatto ...".
Una dichiarazione double-face che ha lasciato non poco perplessi gli addetti ai lavori, i fan, e ovviamente EA e BioWare. Quindi, per questa volta, la sfera di cristallo la lasciamo in mano al CEO Bigpoint, e vediamo di capire che cosa voglia prevedere. Certo affermare che EA non caverà un ragno dal buco con un brand come quello di Star Wars è una dichiarazione fortissima: c'è da tener conto di un fatto fondamentale, però. Se prima il coltello dalla parte del mercato l'aveva chi offriva sottoscrizioni, ora questi stanno tutti lentamente (neache tanto) affondando, e chi invece pratica le micro-transazioni o il freemium che dir si voglia sembra star facendo man bassa delle tasche dei casual player.
Se osserviamo ancora una volta il manipolo di AAA MMO usciti negli ultimi anni, ben pochi hanno resistito al cambio di modello economico, e chi resiste non vive di incredibili soddisfazioni (quanti account attivi hanno Warhammer Online e Age of Conan?). E c'è anche chi, come FFXIV si trova già a chiedere scusa ai fan. Il CEO di Bigpoint sa bene che spingere sull'acceleratore di una simile dichiarazione significa portare l'acqua al mulino del proprio giardinetto, e cioè a Battlestar Galactica Online. Ed è sottinteso che il prossimo anno sarà quello del boom per lo Unity 3 e per i browser based, che ormai hanno "ereditato" la facilità di essere assimilati da qualsiasi computer da WoW e l'anno aggiornato, togliendoci pure il client, la sottoscrizione e lasciando la libertà di decidere cosa acquistare agli utenti. Si compiono quindi due passi in avanti invece di uno. Inoltre l'investimento iniziale è sensibilmente ridotto: SWTOR sta costando più di un colossal di Hollywood e prima di guadagnarci bisognerà rientrare nei soldi spesi. Il free to play permette un approccio immediato su una scala di clienti molto più ampia di quella a sottoscrizione: provarlo non costa nulla, mentre SWTOR si dovrà acquistare. Bigpoint sa bene che il tipo di prodotto che propone non avrà una sindrome da secondo mese, essendo gratuito. Se piacerà, potrà essere continuato a giocare e magari invoglierà i giocatori all'uso dell'item shop. Insomma, se SWTOR sarà a sottoscrizione mensile non è poi così fuori dalle grazie di Dio quello che Hubertz ha dichiarato. La sfida dei browser based semmai dovrà essere combattuta sul terreno dei contenuti.
Se si è ormai appurato che il motore grafico regge livelli di gioco tradizionali, per ora il target "kids" sembra un marchio di fabbrica di questa nuova tendenza. Giochi adulti come per l'appunto il tanto osannato Battlestar Galactica Online dovranno confermare che si possono proporre giochi senza client, graficamente ottimi, free to play e con contenuti per giocatori esperto. Il tutto sviluppato con budget bassi o comunque ben al di sotto di quanto speso da EA. Sarà un ritorno alle idee a discapito della sola grafica? Si spera, ma se consideriamo che proprio un gioco come SWTOR non pare brillare per il comparto visivo, ci chiediamo se il Deus ex Machina di Bigpoint non abbia ragione. E concludiamo affermando che, più che il distributore tedesco, a smentire dovrà essere BioWare confermando che per la sottoscrizione c'è ancora vita, oltre Wow.
bye o/
gualtiero